SENTENZA N. 653/2021 DEL CONSIGLIO DI STATO RELATIVA ALLE BARRIERE ARCHITETTONICHE NEGLI STUDI LEGALI

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SENTENZA N. 653/2021 DEL CONSIGLIO DI STATO RELATIVA ALLE BARRIERE ARCHITETTONICHE NEGLI STUDI LEGALI

Con piacere diamo conto della felice conclusione di una questione giudiziaria, i cui albori risalgono a molti anni fa, molto importante ed egregiamente trattata dal Direttivo della nostra Camera Penale, all’epoca presieduto da Paolo Moretti.

Il 22 gennaio 2007 il Comune di Parma approvò una variante del Regolamento Edilizio del RUE (“Disciplina per il superamento e l’eliminazione delle barriere architettoniche”) che inseriva tra gli edifici “aperti al pubblico” anche gli studi professionali degli avvocati iscritti nell’elenco dei difensori d’ufficio e al  patrocinio dei non abbienti a spese dello Stato.

Tale assimilazione tra i luoghi aperti al pubblico e gli studi professionali degli avvocati iscritti in tali liste comportava l’obbligo per l’Avvocato di eliminare tutte le barriere architettoniche presenti negli edifici ove era ubicato lo studio, nonché la necessaria dotazione di tutte le attrezzature in favore dei portatori di handicap imposte per gli uffici pubblici.

Contro quel provvedimento il Consiglio dell’Ordine di Parma presentò ricorso al TAR.

La notizia del contenzioso venne data soltanto nel novembre del 2013, al momento del deposito della sentenza del TAR che respinse il ricorso.

A quel punto il Direttivo della nostra Camera Penale adottò una delibera con la quale, oltre a lamentare il mancato coinvolgimento in una questione che – riguardando direttamente le difese d’ufficio – ci toccava direttamente, invitò “fermamente” il COA ad impugnare la sentenza del TAR.

Su invito della nostra CP nel giudizio di appello vi fu l’intervento adesivo da parte dell’U.C.P.I., intervento effettuato con un atto alla redazione del quale fornirono fondamentale aiuto Sergio Ghiretti e Paolo Moretti.

Anche l’atto di appello del COA venne redatto dall’Avvocato Palladini con il contributo del direttivo della CP di Parma in carica nel 2013.

Pochi giorni fa è stata pubblicata la sentenza del Consiglio di Stato ( Consiglio di Stato V sez. sentenza_n. 653 2021) con la quale sono stati accolti praticamente tutti i motivi di gravame ed è stata annullata la sentenza del TAR di Parma.

Si tratta di una decisione molto importante, non soltanto per gli aspetti pratici di immediata evidenza, ma anche per le argomentazioni giuridiche svolte dal Consiglio di Stato (prima tra tutte, l’esclusione della qualifica di luogo aperto al pubblico dello studio dell’Avvocato).

Si allega altresì un commento alla sentenza redatto dall’Avv. Sergio Andrea Ghiretti (Commento Sentenza 653.21 Avv Ghirettiche ringraziamo per il prezioso contributo.

Un grande risultato ottenuto grazie all’impegno e alla forza di chi ha diretto la nostra Camera Penale con competenza e passione.

Il Direttivo

 

 

 

 

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